ansare
v. intr. [lat. tardo anxiari «essere in ansietà, affliggersi», der. di anxius «ansioso»] (aus. avere). – Respirare con difficoltà, con affanno, come dopo una salita o dopo una corsa: ansando com’uom lasso (Dante); giunto in cima alle scale, ansava penosamente e dovette fermarsi. In senso fig., riferito allo sbuffare del treno, e anche, poet., al rumore o al movimento del mare: il treno ... ansando maestoso ... entrò nella stazione (Fucini); odo ansar la bonaccia (D’Annunzio); del mare, stando al borgo, non si sentiva che il minaccioso a. (Pea). ◆ Part. pres. ansante, anche come agg. (v. la voce).