anti-impresa
agg. Sfavorevole o contrario alle attività economiche imprenditoriali. ◆ ieri [Helmut Kohl] ha dovuto difendere il suo ministro del Lavoro, Norbert Blum, leader dell’ala sinistra della Cdu, chiamato «buffone di carnevale» e accusato di una politica dirigista e anti-impresa dal presidente della Confindustria (Bdi), Hans Olaf Henkel. (Andrea Tarquini, Repubblica, 10 gennaio 1998, p. 14, Politica estera) • Nei dodici mesi prima del maggio 2001, l’industria europea aveva investito la mostruosa cifra di 234 miliardi di euro all’estero più di quanto avesse investito nelle proprie economie. Un atteggiamento generalmente anti-impresa, che non è molto dissimile da quello che caratterizza le associazioni no-global, da parte dei governi porterà queste cifre a crescere ulteriormente e a rendere l’economia europea marginale anche in occasione di un’eventuale ripresa dell’economia mondiale. (Allan Saunderson, Stampa, 18 novembre 2002, p. 21, Economia) • La devastante sconfitta della Sinistra Arcobaleno è un altro segnale della direzione imboccata dagli italiani. Scompaiono dalla scena le forze portatrici di una «cultura anti-impresa e anti-mercato, che ha consapevolmente costituito un freno alla crescita economica e alla modernizzazione». (Anna Rita Rapetta, Sicilia, 19 aprile 2008, p. 6, Il Fatto).
Derivato dal s. f. impresa con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 20 marzo 1987, p. 7, Politica (Giorgio Bocca), nella variante grafica antimpresa.
V. anche antimprenditoriale.