antibertinottiano
s. m. e agg. Chi o che è contrario alle posizioni di Fausto Bertinotti, esponente politico della sinistra. ◆ È una malattia antica questa sindrome del tradimento, la sostituzione della discussione politica con la mazza chiodata del sospetto e della delegittimazione morale. Per fare un esempio della storia più recente, ne sa qualcosa Fausto Bertinotti, bersaglio di una prolungata e corale scomunica («oggettivo» sostenitore di [Silvio] Berlusconi, fu addirittura l’anatema antibertinottiano di Nanni Moretti) perché reo di aver lacerato il tessuto «unitario» del governo di Romano Prodi, il quale Prodi mai, neanche in quel frangente, ha partecipato a questo genere di lanci di pietre. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 2 giugno 2005, p. 1, Prima pagina) • nei colloqui tra [Romano] Prodi, [Piero] Fassino e [Francesco] Rutelli la decisione di Bertinotti su [Marco] Ferrando è stata sottolineata ed elogiata più volte, valutata insomma come una vera e propria assicurazione sul futuro dell’alleanza. E fu così che il trotzkista antisraeliano e antiamericano, antisistema e antibertinottiano, antitutto e resistente a tutto, riuscì nell’impresa paradossale di aiutare il compagno segretario ad andare proprio dove lui non voleva che andasse. Al governo. (Riccardo Barenghi, Stampa, 18 febbraio 2006, p. 8, Interno) • «Un complice dell’ordine imperiale». Anche questo dicono di Fausto Bertinotti con un linguaggio che rimanda ad altre ere geologiche e suona vagamente inquietante. […] Persino Giorgio Cremaschi, antibertinottiano doc, sceglie un inedito quanto comprensibile silenzio. (Alessandra Longo, Repubblica, 27 marzo 2007, p. 6, Politica).
Derivato dall’agg. bertinottiano con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Stampa del 23 gennaio 1995, p. 7, Interno (Andrea di Robilant), nella variante grafica anti-bertinottiano.
V. anche bertinottiano.