antibiotico
antibïòtico agg. e s. m. [dall’ingl. antibiotic, der. di antibiosis «antibiosi», secondo l’agg. gr. βιωτικός (v. -biotico)] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che si riferisce all’antibiosi: azione antibiotica. 2. s. m. Nome generico di sostanze, di struttura chimica molto complessa (penicillina, streptomicina, tetracicline, ecc.), capaci di impedire la crescita o la sopravvivenza di microrganismi (talora anche di altre cellule viventi), prodotte esse stesse nel loro metabolismo da altri microrganismi; agiscono in alcuni casi inibendo la crescita della parete cellulare, in altri interferendo con il meccanismo della sintesi proteica dei batterî. Gli antibiotici, isolati con tecniche diverse da colture di muffe, bacilli, ecc., vengono anche prodotti per via sintetica e sono usati nella terapia di molte malattie infettive, più raramente (quando posseggano anche azione antiblastica) in quella di certe affezioni tumorali.