anticipare
v. tr. [dal lat. anticipare, comp. di ante «prima» e capĕre «prendere»] (io antìcipo, ecc.). – 1. Fare una cosa o stabilire che si faccia prima del tempo solito o precedentemente fissato: ho dovuto a. la partenza; anticipò la data del matrimonio; ho anticipato l’appuntamento a domani; quest’anno gli esami saranno anticipati di una settimana; anche assol.: oggi il treno anticipa (sottint. «l’arrivo»). Talora con valore spaziale: la fermata dell’autobus è stata temporaneamente anticipata all’inizio della via, cioè spostata più indietro. Nelle autovetture, a. il motore, a. l’accensione, regolare il motore a scoppio in modo da far scoccare la scintilla e accendere la miscela un po’ prima che il pistone abbia raggiunto il punto morto superiore del cilindro al termine della fase di compressione, così da ottenere il massimo rendimento del motore. 2. Corrispondere una somma, o parte di una somma, di un compenso, prima d’avere il corrispettivo, o prima del termine normale: a. il salario, lo stipendio, ecc.; dare come acconto: gli anticipò un terzo del dovuto. 3. a. Far conoscere anticipatamente: a. una notizia; a. alcuni particolari di un racconto; ti anticipo che oggi il direttore non verrà. b. Prevedere o cercare di prevedere, d’indovinare; formulare prima del tempo, e sim.: non anticipiamo le conclusioni! c. Preludere: saggi giovanili ancora imperfetti, ma che anticipano felicemente temi e motivi delle opere della maturità. d. Precorrere: una teoria innovatrice che anticipava i tempi. 4. Nel gioco del calcio e in altri sport della palla, a. un avversario, precederlo nell’azione, giungendo sul pallone ed entrandone in possesso una frazione di tempo prima di lui. ◆ Part. pres. anticipante, che anticipa: banca anticipante, nel contratto di anticipazione bancaria, la banca che si obbliga, su prestazione di pegno, a tenere a disposizione dell’altra parte una somma di denaro. ◆ Part. pass. anticipato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).