anticipazione
anticipazióne s. f. [dal lat. anticipatio -onis]. – 1. a. L’anticipare, l’essere anticipato, come spostamento a un tempo anteriore a quello normale o precedentemente fissato: decidere l’a. degli esami; a. della partenza. b. Pagamento, versamento anticipato: a. di una somma, di un credito. Anche, consegna, somministrazione anticipata; in partic., nei contratti agrarî, anticipazioni alla famiglia colonica, le somministrazioni, che il concedente era in obbligo di fare al mezzadro, del necessario per i bisogni alimentari della famiglia colonica, se la quota dei prodotti, per scarsezza del raccolto, a lui non imputabile, non era sufficiente; analogam., anticipazioni all’affittuario, nel caso dell’affitto a coltivatore diretto, l’obbligo che incombe sul locatore di anticipare all’affittuario, qualora questi non possa provvedere altrimenti, le sementi e le materie fertilizzanti e antiparassitarie necessarie per la conduzione del fondo. Nella tecnica bancaria, contratto di a., contratto per cui una banca somministra o si obbliga a tenere a disposizione del cliente una somma di denaro in base al valore attribuito a merci o a titoli depositati in garanzia: a. su merci, a. su titoli; a. in conto corrente, quando l’anticipato può alternare prelevamenti e versamenti entro i limiti del fido concessogli; con altro senso, a. di cassa, anticipazione fatta da una banca al cliente in vista di un suo prossimo incasso certo e definito, la cui esazione viene affidata alla banca a garanzia del rimborso dell’anticipazione stessa. c. La cosa, e spec. la somma che si anticipa (più comunem. detta anticipo): concedere, ottenere un’a. sul salario. 2. a. Cosa che prelude o che rappresenta un saggio di ciò che dovrà seguire: non bacerò più quella dolce sorridente bocca che mi sembrava un’a. del paradiso (Baretti); i suoi versi giovanili sono una felice a. delle opere della maturità. b. Nel linguaggio giornalistico (di solito al plur.), prime notizie o rivelazioni su un fatto: il ministro ha fatto alcune a. sul progetto di legge. c. Talora (per influsso dell’ingl. anticipation), previsione: non è possibile per ora fare anticipazioni. 3. In filosofia: a. Termine, corrispondente al gr. πρόληψις, usato da stoici ed epicurei per indicare i concetti universali, le nozioni comuni, indispensabili per l’attuarsi del processo conoscitivo e del discorso logico, che si originano nella memoria in seguito al raccogliersi in essa di dati delle sensazioni e che in un certo senso «anticipano» il carattere delle cose che l’esperienza può presentarci. In senso polemico il termine fu ripreso da Bacone e da altri per indicare un’opinione soggettiva, un’ipotesi gratuita nell’interpretazione della natura, non confermata dall’esperienza. b. In Kant, anticipazioni della percezione, gruppo di principî dell’intelletto puro mediante i quali è possibile conoscere e stabilire «a priori» ciò che appartiene alla conoscenza sensibile. 4. In pedagogia, a. didattica, dottrina per cui un insegnamento è considerato valido solo se costruito su nozioni culturali già possedute dall’allievo. 5. In musica, combinazione armonica per la quale una data voce (parte d’armonia) presenta un elemento d’un dato accordo in un precedente e diverso accordo a cui tale elemento è estraneo. 6. In stilistica, figura sintattica, sinon. di prolessi.