anticivilta
anticiviltà s. f. inv. Civiltà considerata radicalmente alternativa alla propria, o che si contrappone ai princìpi e alle caratteristiche che identificano l’evoluzione di un popolo. ◆ Settori che hanno uno sguardo accattivante e affascinato dall’idea di esotico e al tempo stesso, proprio per questo, pensano le altre civiltà come «anticivilità», come civiltà verticalmente alternative. (Manifesto, 28 settembre 2001, p. 9, Apocalisse) • Per evitare la dispersione delle informazioni, ma soprattutto per avere un aggiornamento costante dei dati e della situazione delle inchieste, si è deciso di creare dei gruppi di lavoro che si occupino esclusivamente di questo tipo di reati. Proprio come già avviene per l’eversione e per la criminalità organizzata perché, sottolinea [Giuliano] Amato, «si tratta di un fenomeno criminale che ha la stessa rilevanza e la stessa carica di anticiviltà e antigiuridicità». (Fiorenza Sarzanini, Corriere della sera, 23 agosto 2006, p. 10, Politica).
Derivato dal s. f. civiltà con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica dell’8 giugno 1991, p. 17 (Domenico Del Rio), nella variante anti-civiltà.