anticode
(anti-code, anti-coda), agg. Che impedisce il formarsi di code, di lunghe file di attesa. ◆ [tit.] Norme anti-coda in arrivo per fissare l’attesa massima [testo] Tutti in coda per evitare le code. È ciò che toccherà alle amministrazioni statali e ai gestori dei servizi pubblici quando il disegno di legge annuale di semplificazione sarà definitivamente approvato dalla Camera. Il provvedimento, infatti, prevede espressamente un pacchetto di norme anti-code: le strutture burocratiche saranno obbligate a definire i tempi massimi di attesa agli sportelli e a renderli assolutamente visibili agli utenti. (Sole 24 Ore, 16 ottobre 2000, p. 25, Norme e Tributi) • Centri socio-ricreativi per anziani trasformati in ambulatori per vaccinarsi in modo da accorciare le attese nelle tradizionali sedi Asl. È la novità della campagna di vaccinazioni anti-influenzali che a Milano partirà il 3 novembre. L’iniziativa anticode è promossa dal neoassessorato alla Salute di Carla De Albertis con l’obiettivo di facilitare la profilassi contro l’influenza che quest’anno è destinata a colpire duro. (Simona Ravizza, Corriere della sera, 16 ottobre 2006, p. 2, Primo piano) • Giunta in conclave e il risultato è una lista di buoni propositi, un libro dei sogni dove si passa da sfide epocali, come la conquista dell’Expo, a quelle più quotidiane come un piano-anticode per l’anagrafe di via Larga (dove oggi l’attesa media nelle ore di punta è di 40 minuti, con picchi che arrivano anche alle due ore) (Giuseppina Piano, Repubblica, 19 settembre 2007, Milano, p. II).
Derivato dal s. f. coda con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 21 febbraio 1990, p. 22 (Maria Novella De Luca), nella variante grafica anti-code.
V. anche antifila, taglia-code.