anticonciliare
agg. Che contrasta o si ostina a non tener conto del cambiamento seguìto al Concilio ecumenico Vaticano II. ◆ il 12 marzo, a Roma, andò in crisi d’identità il progressismo cattolico, che vide svanire anche l’ultima possibilità di compattarsi, contrastando Karol Wojtyla come papa reazionario e anticonciliare, (Vittorio Messori, Corriere della sera, 12 maggio 2000, p. 1, Prima pagina) • Che cosa possa partorire di democratico e di avanzato questo umor nero, xenofobo, aggressivo, furiosamente di destra in ogni sua piega profonda (antifemminista in diritto di famiglia, ultraconservatore e anticonciliare in fatto di religione), davvero non si capisce. (Michele Serra, Repubblica, 5 agosto 2004, p. 14, Commenti) • Per monsignor [Agostino] Marchetto la risposta è data: [...]. E pazienza se quella posizione «estrema, oltranzista, è riuscita, dopo il Concilio, quasi a monopolizzarne finora l’interpretazione, rigettando ogni diverso procedere, vituperandolo magari di anticonciliare» come fece don Giuseppe Dossetti nel suo «Il Vaticano II. Frammenti di una riflessione». (Foglio, 10 novembre 2007, p. I).
Derivato dall’agg. conciliare con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 26 ottobre 1984, p. 20, Cultura (Domenico Del Rio).