antidisagio
(anti-disagi), agg. Che ha lo scopo di porre rimedio a disagi di vario genere. ◆ «Questa zona - motiva l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Lupi, che a Baggio è nato e che ha scelto di restare qui a vivere con la sua famiglia - aveva bisogno di recuperare le proprie radici e di ritrovare la sua storia. Per questo abbiamo avviato negli anni una serie di iniziative, dall’intervento sui parchi e i giardini alla sistemazione di piazza Stovani, dall’apertura di un numero verde antidisagio al nuovissimo progetto per la materna di via Cabella, che hanno trasformato Baggio in un punto di riferimento di modalità per le altre zone». (Elisabetta Soglio, Corriere della sera, 2 novembre 2000, p. 49, Cronaca di Milano) • I primi fiocchi sono caduti prima di mezzogiorno, per la gioia dei ragazzini che hanno messo mano a bob e slittini: «Già domenica sera - dice Ivan Strozzi, amministratore delegato dell’Amiat - avevamo seminato sale sulle strade, ma ci eravamo limitati a una quantità media, visto che non si prevedeva una perturbazione intensa». Stanotte, invece, il piano anti-disagi è entrato a pieno regime, con 22 spargisale impiegati a tutta manetta: su e giù fino a totalizzare mille chilometri d’asfalto e cento tonnellate di sale. (Stampa, 7 gennaio 2003, p. 35, Cronaca di Torino) • Il piano antibullismo e antidisagio della Regione Piemonte partirà anche con il contributo del ministero: «Ma abbiamo già attivo un tavolo di intervento che discute dell’azione di recupero, del reinserimento dei ragazzi aggressori - dice [Giuseppe] Fioroni - Fondamentale che si ragioni sulla prevenzione. Non ci devono più essere vittime. Chi se la prende con i minori e con i diversamente abili non è un bullo, ma un vigliacco e una carogna». (Repubblica, 21 novembre 2006, Torino, p. IV).
Derivato dal s. m. disagio con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nel Corriere della sera dell’8 ottobre 1993, p. 48 (Anna Vullo), nella variante grafica anti disagio.