antievangelizzazione
(anti-evangelizzazione), s. f. Mancata diffusione dei princìpi del vangelo, che ispirano la vita cristiana. ◆ È vero che poi, con una dichiarazione all’Ansa, l’arcivescovo [Tarcisio Bertone] ha un po’ frenato su quei giudizi così perentori, così ex cathedra, subordinandoli alle frasi riportate dai giornali che si sono occupati del caso e cioè noi di «Repubblica» e «Il Corriere Mercantile». Ma resta quel giudizio su don [Andrea] Gallo di antievangelizzazione, che susciterà sicuramente molte discussioni. (Franco Manzitti, Repubblica, 6 marzo 2003, Genova, p. II) • Giovanni Paolo II, pur affermando di vedere tutte le iniziative positive che germogliano nei Paesi occidentali, mette l’accento sull’avanzata delle forze dell’«anti-evangelizzazione». Sono queste correnti a diffondere il permissivismo morale e a minare la famiglia con il divorzio, il libero amore, l’aborto, l’eutanasia e la manipolazione genetica. (Marco Politi, Repubblica, 19 febbraio 2005, p. 16).
Derivato dal s. f. evangelizzazione con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 20 ottobre 1985, p. 11, Cronaca (Domenico Del Rio).