antigiornalista
(antigiornalisti, anti-giornalista), s. m. e f. e agg. Scrittore o saggista che si contrappone allo stile tipico dei giornalisti; che ha il compito di arginare e tenere lontani i giornalisti e i mezzi d’informazione in generale. ◆ C’è un cordone sanitario antigiornalisti, attorno ai familiari in attesa. Massima efficienza per agevolare il lavoro, specialmente alle telecamere, ma grande, comprensibile attenzione nel cautelare le famiglie dei militari in arrivo rispetto all’inevitabile curiosità dei cronisti. (Francesco La Licata, Stampa, 15 novembre 2003, p. 3, Interno) • In sostanza, Foster Wallace saggista si rivela in queste pagine un moralista all’antica e un antigiornalista, che si tiene bene a distanza dagli esseri umani di cui scrive perché è timido, perché non sa contenere il proprio pathos, perché li ama troppo o li detesta troppo e, in ogni caso, si aspetta troppo da loro. (Livia Manera, Corriere della sera, 23 luglio 2006, p. 33, Cultura) • Una battuta, sfuggita a uno dei carabinieri che pattugliano il settimo piano in funzione anti-giornalista, dà il senso di quanto sta accadendo: «Anche se mettevano tutto il Battaglione San Marco nel corridoio per difendere le carte sarebbe successo lo stesso macello. Una volta che un avvocato può entrare e prendere appunti, ma quanto regge il segreto?». (Piero Colaprico, Repubblica, 13 giugno 2007, p. 6).
Derivato dal s. m. e f. giornalista con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nel Corriere della sera del 3 febbraio 1992, p. 23 (Luca Valdiserri), nella variante grafica anti-giornalisti.