antigiubilare
agg. Ostile alla celebrazione del giubileo; con particolare riferimento al Giubileo dell’anno 2000. ◆ Un terrorismo satanista antigiubilare è altrettanto impensabile, almeno sul filo di un onesto ragionamento. Un satanista vedrà l’Anno Santo come tutt’altro che santo, lo vedrà come espressione di una seduzione paracristica che coinvolge Chiesa, Stato, istituzioni, collettività; come un’occasione di caos e di rovesciamento: dunque benvenuto, intoccabile. (Guido Ceronetti, Stampa, 26 maggio 1998, p. 1, Prima pagina) • «sono preoccupato - avverte Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay - specialmente quando vedo l’estrema destra assumere certi atteggiamenti di intolleranza: mi auguro che il raduno, che non avrà intenti antigiubilari, possa favorire un dialogo tra tutte le parti in causa nel solco del confronto e della discussione democratica.». (O[razio] L[a] R[occa], Repubblica, 29 gennaio 2000, p. 23, Cronaca) • è bastata una frase sulla Chiesa per mettere «La razza in estinzione», canzone del suo [di Giorgio Gaber] nuovo album «La mia generazione ha perso», al centro dell’attenzione. […] Il dibattito si allarga a più voci. «Avvenire», quotidiano della Conferenza episcopale, salva la canzone definendola «tragica e iconoclasta» e «una lezione di passione». «Scandalizzarsi per il finale antipapista e antigiubilare? L’irruenza reattiva e persino distruttiva di un artista così onesto non può certo turbare chi su questo tema la pensa tanto diversamente» scrive il critico Massimo Bernardini. (A[ndrea] Laf [franchi], Corriere della sera, 13 aprile 2001, p. 36).
Derivato dall’agg. giubilare con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 14 dicembre 1997, Roma, p. V (Simona Casalini), usato come s. m. pl., nella variante anti-giubilari.