antigiudiziario
(anti-giudiziario), agg. Che si contrappone all’operato della magistratura. ◆ Stretto nell’angolo dall’attivismo «antigiudiziario» e filo-centrista di Silvio Berlusconi, costretto ad ingoiare rospi da almeno sette mesi e in silenzio, Gianfranco Fini ha alla fine trovato una via di uscita: a settembre chiederà al Polo di appoggiare il referendum contro la quota proporzionale, proposto da Mario Segni, Antonio Di Pietro, Achille Occhetto e tanti altri. (Alberto Rapisarda, Stampa, 28 luglio 1998, p. 9, Interno) • L’offensiva politica e anti-giudiziaria del presidente del Consiglio vivrà oggi una delle sue giornate chiave. Da quello che [Silvio] Berlusconi dirà nell’aula del processo Sme, e fuori di essa, dipendono molte cose. (Stefano Folli, Corriere della sera, 5 maggio 2003, p. 3, In primo piano) • se esiste un partito dei giudici esiste anche un cospicuo e agguerritissimo contro-partito degli imputati, i cui potenti agganci politici e mediatici non costituiscono certo una lobby o una setta, né muovono da una «congiura internazionale», come direbbe don Pierino [Gelmini]. Ma che è riuscito a imporre, in molti e disparati settori di questo Paese, una vulgata antigiudiziaria che è almeno tanto facilona, tanto faziosa, tanto ideologica quanto il famoso «giustizialismo». (Michele Serra, Repubblica, 6 agosto 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. giudiziario con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 25 ottobre 1992, p. 1, Prima pagina (Eugenio Scalfari).
V. anche antimagistrati.