antilaico
agg. Contrario ai princìpi della laicità. ◆ [In Turchia] i quadri del partito Akp e le sue liste pullulano di vecchi fondamentalisti protagonisti di battaglie antilaiche (per esempio il velo femminile, contro l’alcool nei locali pubblici e sulle scuole religiose) (Gazzettino, 2 novembre 2002, p. 7, Esteri) • Oltre alla Segreteria di Stato vaticana, una parte della nostra classe dirigente ha clamato sdegno, riprovazione, condanne a tutela dei valori laici che proprio noi avremmo tradito, promuovendo un linciaggio ideologico e anticristiano di Rocco [Buttiglione] e dei suoi fratelli. I più moderati sono stati, per la verità, proprio questi ultimi che, senza volerlo, si sono trovati a essere gli esecutori materiali del misfatto, con la mia sola, individuale collaborazione! Il problema è che questa esecuzione anticristiana, antilaica, incivile esiste solamente nelle teste che l’hanno denunciata. (Marco Pannella, Corriere della sera, 18 ottobre 2004, p. 6, In primo piano) • Il fondamentalismo intollerante può essere clericale (come lo è stato tante volte, anche con feroce violenza, nei secoli e continua talora, anche se più blandamente, ad esserlo) o faziosamente laicista, altrettanto antilaico. (Claudio Magris, Corriere della sera, 20 gennaio 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. laico con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 10 gennaio 1985, p. 20, Cultura (Nello Ajello), nella variante grafica anti-laico.