antiomofobia
(anti-omofobia), agg. inv. Che tende a contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali. ◆ Una mano tesa contro ogni discriminazione per gli orientamenti sessuali. Tecnicamente si chiama contact center multicanale anti-omofobia, ossia un servizio telefonico - ma anche via Internet, fax, e-mail, e con la possibilità di incontri con esperti di vari settori - che, sotto l’ombrello del Comune e dell’assessorato alle Pari Opportunità e Comunicazione, difenda omosessuali, transessuali e bisessuali - romani o residenti a Roma - da chi li vuole discriminare. Nessuna città italiana di media o elevata grandezza risulta avere un servizio cittadino di questo tipo. (Gabriele Isman, Repubblica, 29 dicembre 2006, Roma, p. I) • L’ultimo «incidente di percorso» è stato l’inserimento di una norma anti-omofobia nel decreto sulla sicurezza, argomento del tutto diverso. (Osservatore romano, 30 dicembre 2007, p. 3) • E dire che c’è stato chi non ha voluto inserire la norma antiomofobia nel pacchetto sicurezza. Ma questo, ormai, è il passato; è storia antica. È storia di una maggioranza che non c’è più. Ma se le legislature passano, le violenze contro gli omosessuali restano, si moltiplicano. L’ultima è di ieri notte. Il «Coming Out» ha preso fuoco, l’entrata del locale per lesbiche, gay, bisex e trans a due passi del Colosseo è ridotta a un ammasso di cenere. (Davide Varì, Liberazione, 19 febbraio 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. omofobia con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Stampa del 22 dicembre 1997, p. 8, Estero (Gian Antonio Orighi), nella variante grafica anti-omofobia.