antiplagio
(anti-plagio), agg. inv. Finalizzato a combattere il plagio. ◆ [tit.] Scontro legale sui pirati del software / Il disegno di legge anti-plagio informatico è fermo da anni / I tribunali di Torino e Cagliari hanno assolto in sede penale due imprenditori che utilizzavano applicativi duplicati / Le sentenze contro l’installazione abusiva di programmi business dividono giudici e legislatori del nostro Paese (Sole 24 Ore, 30 giugno 2000, p. 63, New Economy) • Gli stessi finanzieri arrestati, proprio in ragione dei loro incarichi, avevano accesso a informazioni riservate. I difensori parlano entrambi di «moralità non indifferente» riferita ai loro clienti attivi, per esempio, nelle inziative dell’associazione antiplagio che si occupa di problemi legati a maghi, satanisti, sette ed altro ancora. (Renato Ambiel, Stampa, 12 marzo 2006, Novara, p. 43) • Il rettore assicura: «Il codice etico si farà. Sempre che consiglio di amministrazione e il senato accademico non votino contro il testo definitivo». […] La facoltà di Giurisprudenza («che ha fatto una proposta di variazione assai articolata» dice il preside) ha posto per esempio poi il problema di chi debba vigilare dopo l’approvazione del codice e chiede di inserire vincoli più precisi sulle norme antiplagio». (Giuliano Foschini, Repubblica, 5 aprile 2007, Bari, p. IX).
Derivato dal s. m. plagio con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 9 gennaio 1992, p. 32, Cultura (Simonetta Fiori).