antiracheno
(anti-iracheno), agg. Contrario all’Iraq, al suo popolo e alle sue scelte politiche. ◆ La Russia, che nel ’91 appoggiava di fatto dall’esterno l’iniziativa bellica statunitense, oggi per bocca di [Boris] Eltsin si distanzia con nettezza polemica, per non dire con stilemi da guerra fredda, dalla paranoia antirachena dilagante oltreoceano. (Enzo Bettiza, Stampa, 7 febbraio 1998, p. 1, Prima pagina) • Inoltre, hanno ribadito gli ufficiali dei marines, «gli obiettivi della coalizione rimangono immutati: eliminare i gruppi armati, reperire e tenere sotto controllo le armi pesanti, catturare i combattenti stranieri e disarmare gli insorti anti-iracheni a Falluja». (Gian Micalessin, Giornale, 1° maggio 2004, p. 5, Il fatto) • A Bagdad, nei quartieri di villette o nei condomini che il raìs aveva riservato ai suoi gerarchi, il passaparola indica in Saleh Mutlaq l’uomo su cui puntare. […] Mutlaq era un baathista di terzo livello. Per questo molti dubitano della sua capacità di leadership. A tratti, però, pare di risentire la retorica dei tempi di Saddam [Hussein]. «Sciita è la mano che ha scritto questa Costituzione anti-irachena - dice -. Ma l’inchiostro è iraniano». (Andrea Nicastro, Corriere della sera, 14 dicembre 2005, p. 12, Esteri).
Derivato dall’agg. iracheno con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 2 gennaio 1987, p. 4 (Piero Valentino), nella variante grafica anti iracheno.