antirazziale
agg. Che si oppone al razzismo. ◆ [tit.] Quel ghetto nero che non cambia a distanza di anni dalla rivolta antirazziale [testo] Watts è il quartiere nero per eccellenza di Los Angeles, quello che pochi anni fa aveva messo in ginocchio vent’anni di storia antirazziale americana. (Foglio, 28 luglio 1999, p. 1, Prima pagina) • In aula, sul banco degli imputati, la faccia polposa, la tarchiata potenza di Jacob Zuma, figura carismatica della lotta contro l’apartheid, [...] L’accusa che lo braccava con quindici anni di prigione e ne sabotava il destino fino a ieri immancabile, era umiliante, un impasto colloso di vergogna: aver violentato, lui stimato patriarca di 61 anni, una ragazza; figlia di un compagno di prigionia negli anni della lotta antirazziale, che in lui adorava quasi un secondo padre. (Domenico Quirico, Stampa, 9 maggio 2006, p. 10, Estero) • La sentono in pochi quando, l’una passata da poco, sala Garibaldi deserta, la teodem Paola Binetti esterna i dubbi che diventeranno un tormentone fino a sera: «Mi auguro solo che lo Spirito Santo scenda su quest’aula perché non so proprio se, alla fine, potrò votare il decreto». Ce l’ha con l’articolo che reinserisce le norme antirazziali della legge Mancino datate ’75, attenuate da [Silvio] Berlusconi. Tre anni di carcere per chi incita all’odio razziale. Ma non solo: stessa pena anche per chi «incita a commettere o commette atti di discriminazione» fondati su religione o tendenze sessuali. (Liana Milella, Repubblica, 7 dicembre 2007, p. 2, Politica).
Derivato dall’agg. razziale con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 27 luglio 1984, p. 21, Televisione (Glauco Benigni).