antirelativista
(anti relativista), s. m. Chi si oppone a ogni forma di relativismo. ◆ «[Silvio] Berlusconi […] forse sotto l’infausta influenza di [Gianni] Baget Bozzo e [Angelo] Panebianco, cioè il neo-assolutista cristiano e l’anti relativista laico, ha dato una picconata sul pilastro strategico della lotta al terrorismo» [Fabio Mussi]. (Manifesto, 2 ottobre 2001, p. 9, Apocalisse) • «Non giudichiamo nulla e nessuno. Lottiamo contro un assalto da parte di chi, avendo recuperato in Italia le affluenze antropologiche fascista, comunista, clericale, ne fa oggi un’alluvione antiliberale, antitolleranza, anti “relativista” (pro “assolutismo”), antiscientista, antidonne, e bla bla bla. Facciamo fiducia alla possibilità per il popolo italiano, a cominciare da quello di sinistra e di destra liberale, di tornare a trascinare i propri vertici nelle battaglie che sono sempre stati restii a combattere» [Marco Pannella intervistato da Maria Grazia Bruzzone]. (Stampa, 10 maggio 2005, p. 11, Interno) • La Messa greca è davvero ortodossa, in regola con la tradizione cristiana d’Oriente, ed è misterica, perfino misteriolatrica, nei suoi gesti meticolosi, nella sua infallibilità liturgica. La nostra, in volgare, è nichilistica. Il Papa antirelativista non può sentirla che predata dal Relativo… Veda lui, in casa propria. (Guido Ceronetti, Repubblica, 29 marzo 2007, p. 48, Cultura).
Derivato dal s. m. e f. relativista con l’aggiunta del prefisso anti-.