antonimo
antònimo agg. e s. m. [comp. di ant(i)-1 e -onimo, sul modello di sinonimo]. – In linguistica, unità lessicale (parola o locuzione) di significato contrario a un’altra: sono antonimi tra loro, per es., piccolo e grande, bello e brutto, freddo e caldo, vicino e lontano, sopra e sotto, entrare e uscire, ecc.; si distingue talvolta tra a. lessicali (in cui la coppia è costituita, come negli esempî dati, da parole anche etimologicamente diverse) e a. grammaticali, in cui l’opposizione è ottenuta mediante prefissi (giusto - ingiusto, simile - dissimile, attaccare - staccare, ecc.). In senso ampio, rientrano tra gli antonimi anche le coppie di termini che, secondo più sottili distinzioni, sono considerati «complementari» (tali cioè che l’asserzione dell’uno implica in genere l’esclusione dell’altro, come maschio - femmina, celibe - sposato), o tra i quali il rapporto è piuttosto di «inversione» o di «reciprocità» (per es., marito - moglie, comprare - vendere, ecc.).