aplasia
aplaṡìa s. f. [comp. di a- priv. e -plasia]. – In medicina, in senso ampio, mancata formazione di un organo (rene, testicolo, arto, ecc.) o di sue parti, ora per cause endogene, talora congenite, inerenti cioè al patrimonio genico, ora per cause esogene. In ematologia, difetto della rigenerazione della matrice emopoietica, che colpisce una o più serie cellulari o anche un intero tessuto, e può consistere in una diminuzione numerica delle cellule capostipiti, sino alla loro completa assenza, o in uno spiccato rallentamento dei loro processi di differenziazione e moltiplicazione; si manifesta con citopenia periferica (anemia, leucopenia, trombocitopenia).