appollaiarsi
v. rifl. [der. di pollaio] (io m’appollàio, ecc.). – 1. Adagiarsi su pioli, rami o sim. per dormire, detto di polli o altri uccelli: le galline s’appollaiavano sui loro sostegni; anche, accovacciarsi: l’uccellino s’appollaiò nel nido; guardava certe oche che s’erano appollaiate in un fossato (Cellini). 2. fig. Di persona, accoccolarsi in luogo alto: lo trovarono che s’era appollaiato in cima alla scala; o rannicchiarsi in genere: si appollaiò in un angolo. Per estens., fermarsi più o meno stabilmente in un luogo: s’è appollaiato in casa mia e non se ne vuole più andare. ◆ Part. pass. appollaiato, anche come agg., riferito ad animali o a persone: uccelli appollaiati sui rami; se ne stavano appollaiati sulle scranne (Verga). In partic., di case, borghi e sim. che sorgono su alture: un paesello appollaiato sopra la collina; Da le ròcche tedesche appollaiate Sì come falchi a meditar la caccia (Carducci).