appresso
apprèsso prep. e avv. [lat. tardo ad prĕssum: v. presso]. – 1. a. Vicino, accanto; per lo più come prep., unita a un pronome dativo, oppure a un sostantivo, direttamente o con la prep. a, più raram. di: si tiene sempre a. quel figliolo; portarsi a. una cosa, portarla con sé; con funzione apparentemente aggettivale, nell’espressione brachilogica bagaglio a., modo di spedire il bagaglio per ferrovia (v. bagaglio, n. 1). Per il semplice presso: a. i Greci, a. le popolazioni orientali (cioè: tra, fra). Fig., nell’opinione, nel giudizio di alcuno: trovare grazia, favore a. uno; mi reputo però a grand’onore, anzi grandissimo, di esser in tanta stima a. di lei (Redi). b. ant. Mettere a. due cose, metterle a confronto. 2. Dietro: andare a. a uno; vienimi appresso. 3. In senso temporale, dopo: a. la morte; a. le sue parole; Come d’autunno si levan le foglie L’una a. de l’altra (Dante). Come avv., in seguito, più tardi: la cosa si seppe a. (anche meno com., in a.); come si dirà appresso. E con funzione aggettivale: la mattina a., il giorno a., la mattina, il giorno seguente; Perciò non lagrimai né rispuos’io Tutto quel giorno né la notte appresso (Dante).