arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è specifico nelle seguenti espressioni: Deserto a., la parte orient. dell’Egitto, fra il Nilo e il Mar Rosso; Golfo A., nome ufficiale attribuito (agosto 1958) dall’Iraq al Golfo Persico; Mare A., la parte nord-occid. dell’Oceano Indiano compresa tra la penisola indiana, la penisola arabica e la costa somala; cifre a., o arabe, quelle in uso nel nostro attuale sistema di scrittura dei numeri (contrapposte alle cifre romane), diffuse in Europa nel sec. 13°, per opera di Leonardo Pisano. In partic., gomma a., denominazione generica di diverse gommoresine solubili ottenute da varie specie di acacia: si presenta in masse irregolari da incolori a gialle, a frattura concoide, e viene usata per preparare sciroppi ed emulsioni, come addensante, come adesivo, come appretto. 2. s. m. Membro degli arabici, setta di eretici sviluppatasi (sec. 2°) nella regione intorno a Damasco, i quali sostenevano che l’anima muore col corpo.