arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli individui aventi per lingua madre l’arabo (cioè la massima parte degli abitanti dell’Arabia, Siria, Libano, Giordania, Iraq, Kuwait, Yemen, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, e di quella parte della Palestina che non appartiene allo stato d’Israele): la civiltà, la cultura a.; l’espansione a., le invasioni a., soprattutto con riferimento al periodo di espansione dell’islamismo dal sec. 7° al 13°; cavalli a., dal mantello generalm. grigio pomellato, eleganti, vigorosi e resistenti alla fatica e alla fame, apprezzati soprattutto come cavalli da sella; scrittura a., la scrittura usata dagli Arabi (e adottata anche dai Turchi e Persiani), con i caratteri dell’alfabeto a. e con lettura da destra a sinistra; cifre a., numeri a., v. arabico; araba fenice, v. fenice1. 2. s. m. La lingua parlata dagli Arabi, appartenente al gruppo meridionale delle lingue semitiche. In senso fig., linguaggio incomprensibile: parlo a., che non mi capite?; quello che dici per me è arabo.