arazzo
s. m. [dal nome della città di Arras (nell’ital. ant. Arazzo), nella Francia settentr., che detenne il primato in quest’arte soprattutto nel sec. 15°]. – Opera decorativa destinata a essere appesa alle pareti di grandi sale, chiese e sim., costituita da uno speciale tessuto eseguito a mano con telai, per mezzo di fili di lana, di seta colorata, talvolta anche d’oro o d’argento, avvolti nell’ordito e costituenti una trama che forma un disegno, generalmente figurato, occupante tutta l’estensione del tessuto salvo il fregio, quando vi sia: a. fiamminghi, francesi, italiani; gli a. dei Gobelins; le manifatture di arazzi di Mantova, Milano, Firenze, Roma, Venezia; punto d’arazzo, punto a macchina che riproduce il tipo del tessuto d’arazzo.