archivio
archìvio s. m. [dal lat. tardo archīvum, archīum, gr. ἀρχεῖον]. – 1. a. Raccolta di documenti privati o pubblici relativi a una persona, una famiglia, un comune, uno stato, ecc.: a. pubblico, a. privato, a. segreto; a. comunale, a. nazionale, a. di stato; a. notarile, che conserva gli atti notarili degli ultimi cento anni; a. ecclesiastico, a. pontificio, a. parrocchiale, a. capitolare (di abbazie, conventi, confraternite, ecc.); mostrò alcuni documenti facenti parte del suo a. personale. b. Sede in cui la raccolta è stabilmente collocata, e gli uffici che ne fanno parte: recarsi all’a.; essere impiegato all’archivio. 2. a. Con sign. più ampio, raccolta di atti, testi stampati, documenti giornalistici, fotografici, cinematografici, televisivi, ecc., che possono in un certo modo avere valore documentario, catalogati in modo da rendere agevole la consultazione e il reperimento del materiale: a. di un giornale, di un’accademia; l’a. della radiotelevisione. b. In informatica, insieme organizzato di dati di consultazione omogenei, aggiornato costantemente o periodicamente, da cui un sistema di elaborazione o di documentazione automatica può ricavare indici, tabelle, ecc. Un archivio di grandi dimensioni e accessibile a un pubblico più o meno vasto è chiamato banca (di) dati (v. banca). 3. estens. Titolo di varî periodici, come l’A. glottologico italiano (fondato da G. I. Ascoli nel 1873), l’A. giuridico (fondato da F. Serafini nel 1868), l’A. storico italiano (fondato da G. P. Vieusseux e G. Capponi nel 1841).