area di eccellenza
loc. s.le f. Raggruppamento o settore nel quale operano istituzioni, perlopiù di carattere scientifico, che si pone come punto di riferimento per l’applicazione di metodiche innovative con l’uso delle tecnologie più avanzate. ◆ La promozione delle aree di eccellenza del Sud - quelle cioè che si daranno regole certe e in grado di attrarre investimenti - sarà affidata a Sviluppo Italia, la quale però avrà anche il compito di coordinare le agenzie esistenti, cosa che ne rende burrascosa la nascita. (Marco Esposito, Repubblica, 6 agosto 1998, p. 23, Economia) • «Ci sono aree di eccellenza, poli che funzionano grazie alla rete di rapporti e di collaborazioni tra università e aziende. Modelli su cui lavorare, da potenziare» [Piero Tosi intervistato da Laura Di Pillo]. (Sole 24 Ore, 23 luglio 2004, p. 16) • «Da oggi in poi - ha detto la presidente [Mercedes] Bresso - dovremo individuare esattamente i confini delle aree di eccellenza e delle “aree tampone”, ossia quelle che le collegano. Ma, soprattutto, dovremo impegnarci al massimo per conservare e migliorare la bellezza di questi territori, così ricchi e sfaccettati e, contemporaneamente, incrementarne la produttività». (Roberto Fiori, Stampa, 9 febbraio 2008, Cuneo, p. 57).
Espressione composta dal s. f. area, dalla prep di e dal s. f. eccellenza.
Già attestato nel Corriere della sera del 28 giugno 1992, p. 22, Economia (Enrico Grazzini).
V. anche polo di eccellenza.