argento
argènto (ant. ariènto) s. m. [lat. argĕntum, da una radice indoeur. che significa «brillare»]. – 1. Elemento chimico, metallo monovalente, di simbolo Ag, numero atomico 47, peso atomico 107,88, appartenente al primo gruppo del sistema periodico; allo stato puro, si rinviene in forma di aggregati arborescenti in giacimenti idrotermali, o, come impurezza, nella galena, dal cui trattamento metallurgico si ricava per la maggior parte; allo stato di composto, è presente in numerosi minerali; lucente, di caratteristico color bianco, di notevole pregio, è il miglior conduttore dell’elettricità e del calore e, dopo l’oro, il metallo più malleabile e duttile. Viene usato, in genere in lega con rame e oro, nella fabbricazione di oggetti ornamentali, vasellame, gioielli, monete; si adopera inoltre nella fabbricazione di apparecchi chimici, in elettrotecnica, come catalizzatore in chimica organica, ecc.; molti composti trovano impiego in medicina, come antisettici (picrato, nitrato, proteinato di a.), nella fabbricazione di materiale fotografico (bromuro, cloruro, ioduro, fosfato d’a.), nell’argentatura elettrolitica (cianuro, nitrato di a.) e nell’industria vetraria (solfuro d’argento). Nel linguaggio com., è soprattutto in uso il compl. di materia con valore aggettivale: monete d’a., un braccialetto d’a., un vassoio d’a., posate d’a.; medaglia d’a., come decorazione al valore militare o come riconoscimento in una gara sportiva (in questo caso, per metonimia, anche assol. l’argento: l’Italia ha guadagnato l’a. nelle gare di canottaggio). In similitudini: lucido come l’a.; brillare come l’argento. Al plur., gli a., l’argenteria: gli a. della chiesa; museo degli a., raccolta degli oggetti d’argento e preziosi appartenenti alla casa de’ Medici, disposta in Palazzo Pitti a Firenze. 2. Usi fig.: a. D’argento, bianco o lucente come l’argento: raggio d’a., quello della luna; capelli d’a., poet. crini d’a., capelli bianchi per canizie: E i capei d’oro fin farsi d’a. (Petrarca). b. Con allusione al valore del metallo rispetto ad altri metalli più o meno pregiati: età d’a., nella mitologia, la seconda età del mondo; nella divisione della letteratura latina in manuali scolastici, età d’a., più comunem. detta periodo argenteo (v. argenteo 1 c); nozze d’a., il 25° anniversario del matrimonio. c. Moneta d’argento: pagare in argento; in scritti antichi, denaro in genere, ricchezza: Parran faville de la sua virtute In non curar d’argento né d’affanni (Dante); la cagion ch’io vesto piastra e maglia Non è per guadagnar terre né argento (Ariosto). 3. A. vivo, nome pop. del mercurio (già in latino, argentum vivum); fig., avere l’a. vivo addosso (con allusione alla straordinaria mobilità del mercurio), non stare mai fermo, essere in continuo movimento, sia per irrequietezza sia per instancabile operosità e vitalità.