arioso
arióso agg. [der. di aria]. – 1. Spazioso, e perciò pieno di aria e di luce: una camera a.; una bella casa, comoda e a.; o aperto, esposto all’aria: sopra un poggio elevato ed a. (Caro); paesaggio a. (anche parlando di figurazioni nell’arte); fig., racconto a., una pagina a., e sim., di largo respiro; meno com., giornate a., serene. Detto anche delle piante, quando hanno i rami disposti in modo che circoli l’aria tra il fogliame: ulivi del Garda ... tutti respiro e attenzione, ariosi e ingegnosi (D’Annunzio); e così dei capelli, quando non sono lisciati e appiccicati, ma tenuti soffici e vaporosi: i capelli così sciolti, a. e ondulati, le coprivano le spalle (Stuparich). Per estens., largo, aperto, riferito ai movimenti della persona: gesti ariosi. 2. Nella terminologia musicale, come agg. e s. m., movimento melodico di carattere libero e rispondente a varietà di affetti, più cantante del recitativo ma non delineato nel giro compiuto e idealmente simmetrico dell’aria. 3. ant. Ardito, disinvolto: paio così ariosa e gentile, che da ognun sarei presa agevolmente per la padrona mia più giovane (Lasca); anche capriccioso, bizzarro.