arma
(ant. e letter. arme) s. f. [lat. arma, neutro pl., nel lat. tardo femm. sing.] (pl. armi e ant. arme). – 1. a. Qualsiasi oggetto che può essere usato come mezzo materiale di offesa o di difesa; in senso stretto, ogni oggetto appositamente fabbricato per la guerra, la difesa personale, la caccia e anche per alcune competizioni sportive. In partic.: a. bianche, quelle che feriscono di punta o di taglio (spada, baionetta, pugnale, ecc.), ed estens. anche le cosiddette a. da difesa (elmo, scudo, corazza, giubbotto antiproiettile, ecc.); a. da fuoco, quelle che usano un esplosivo come propellente per lanciare proiettili, distinte in a. portatili (più precisamente, a. portatili individuali, come la pistola, il mitra, ecc.; a. portatili collettive, come la mitragliatrice) e artiglieria; armi a colpo singolo, a ripetizione, automatiche, armi da fuoco portatili, distinte in base al meccanismo di sparo; a. pneumatiche, quelle che impiegano come propellente del proiettile aria compressa o anidride carbonica, usate generalm. per il tiro a segno. In diritto si distinguono inoltre le armi proprie, che sono tutte quelle ora indicate, la cui destinazione è l’offesa alla persona, e le armi improprie, cioè tutti gli strumenti atti ad offendere (bastoni ferrati, mazze ferrate, coltelli e forbici a lama lunga, rasoi, falci, scalpelli, ecc.), dei quali la legge vieta il porto in modo assoluto. Con riferimento al passato: armi da botta (clava, mazza ferrata, ecc.) e armi da getto (o da lancio, o lanciatoie), sia a mano per breve distanza (come il giavellotto) sia mediante opportuno congegno per distanze maggiori (arco, catapulta, balestra, ecc.); a. cortesi, quelle in uso un tempo nei tornei (v. cortese). In senso estens., e con partic. riguardo alla guerra moderna: a. strategiche, quelle che per caratteristiche e potenzialità (per es., gli ordigni missilistici a lunga gittata e testata nucleare di elevata potenza) sono capaci d’influire sulla strategia di un conflitto, in contrapp. alle a. tattiche (come i missili a breve e medio raggio) che invece hanno rilievo solamente per le vicende dei singoli combattimenti; armi di saturazione, quelle capaci di coprire interamente e in brevissimo tempo con proprî proietti, o missili, un’ampia zona di terreno in modo da distruggere (o quanto meno indebolire fortemente) tutti gli approntamenti difensivi dell’avversario collocati su di essa; a. subacquee (v. subacqueo), a. nucleari (v. nucleare); a. chimiche, a. batteriologiche, gli aggressivi chimici e batteriologici impiegati a scopi bellici. Sistema d’arma, espressione con cui, nella terminologia militare moderna, si designa l’insieme di quegli apparati elettronici, optoelettronici, elettroacustici (radar, sonde ai raggi infrarossi, sensori laser, ecogoniometri, ecc.) ai quali è asservita un’arma vera e propria (missile, cannone, lanciarazzi, lanciasiluri, ecc.) tramite un centro di controllo computerizzato, e che sono necessarî per la risoluzione istantanea e ottimale del problema di tiro contro un bersaglio nemico (missile, aereo, sottomarino, ecc.). b. Locuzioni: apprendere l’uso, il maneggio delle a.; impugnare l’a., mettere mano all’a.; affilare le a., prepararsi alla lotta (anche fig.); presentare le a., una delle forme con cui si rendono gli onori militari da parte di reparti o da parte della sentinella; concedere l’onore delle a., nella resa di un caposaldo, di una piazzaforte, ecc., concedere agli assediati che si arrendono dopo strenua resistenza gli onori militari e, di solito, agli ufficiali il permesso di continuare a portare l’armamento personale; passare per le a. (calco del fr. passer par les armes), fare giustizia sommaria, durante lo stato di guerra o in situazioni di eccezionale gravità pubblica, di un nemico o ritenuto tale, di un delinquente colto in flagrante, e sim.; fare, mostrare il viso dell’arme, fig., far viso torvo, mostrarsi adirato. 2. fig. Ogni mezzo, anche non materiale, che sia impiegato a propria difesa o in danno d’altri, o di cui, più genericam., ci si serva per raggiungere più sicuramente ed efficacemente uno scopo: in certe donne la lingua è un’a. potente; servirsi dell’a. della maldicenza; ricorrere all’a. del ridicolo; quella cambiale in mano sua era un’a. pericolosa contro di me; fare uso dell’a. dello sciopero, dell’a. del ricatto; il diritto non è sempre un’a. bastante; a. a doppio taglio, cosa, argomento che può ricadere in danno della persona stessa che l’usa a proprio vantaggio (in senso proprio, arma bianca con lama affilata da due parti); dare un’a. in mano a qualcuno, levargli l’a. di mano, dargli o togliergli la possibilità di nuocere. A. spirituali, l’interdetto e la scomunica, a cui la Chiesa ricorre in circostanze particolari. 3. a. In molte frasi e locuz., spec. al plur., è simbolo del combattimento, degli esercizî militari, o anche del duello, della scherma: uomo d’arme (plur.) o d’armi, dedito alla guerra, esperto nel combattere: io fui uom d’arme, e poi fui cordigliero (Dante); fatto d’armi, breve combattimento, scaramuccia; piazza d’arme o d’armi, luogo spazioso destinato alle esercitazioni militari; sala d’armi, sala di scherma; chiamare, gridare all’armi, chiamare a raccolta, a difesa contro una minaccia nemica o altro pericolo; ant., con questo senso, gridare all’arme (da cui il sign. odierno, fig., di allarme), o anche gridare arme: Pel campo, arme, arme risonar s’udia (Ariosto), e anche dare all’armi (oggi dare l’allarme): non passò forse giorno, che non si desse all’armi (Manzoni); correre all’arme, alle armi, affrettarsi al combattimento; prendere le a., armarsi per combattere, muovere guerra; venire, ricorrere alle a., venire a battaglia, o anche a lotta, a contesa armata; mettere in armi un paese, eccitarlo alla guerra; levarsi in armi (di un popolo), insorgere armato; stare con l’arme al piede (ant. star sulle a.), essere apparecchiato a combattere, tenersi pronto alla difesa (anche in senso fig.); deporre, posare, abbassare (letter. rendere) le a., smettere le ostilità, arrendersi; sospendere le a., fare una tregua; letter., cantare le a., narrare in versi imprese guerresche: Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, Le cortesie, l’audaci imprese io canto (Ariosto); Canto l’arme pietose e ’l Capitano Che ’l gran sepolcro liberò di Cristo (T. Tasso). Molto com. la frase, di origine francese, essere alle prime a. (o fare le prime a.), essere all’inizio di un’arte, di una professione o d’altro, e perciò ancora inesperto (in partic., di chi fa le prime esperienze amorose). b. In altri casi (sempre al plur.), indica più espressamente il servizio, la vita militare: il mestiere delle a.; uomo atto alle a.; compagno d’armi, commilitone; fratello d’armi, propr. chi giurava di combattere sempre a fianco di un altro; gente d’armi, i soldati (anticam. una particolare milizia: cfr. gendarme); chiamare alle a.; essere sotto le armi; la permanenza sotto le a., al tempo delle guerre sannitiche, poteva arrivare a venti e anche più anni (Giuseppe Pontiggia). Oppure l’esercito, la milizia: questi dominii ... acquistonsi o con le armi d’altri o con le proprie (Machiavelli); a. mercenarie, a. ausiliarie; a. leggere, corpi di milizia armati in modo da potersi muovere con facilità. Società delle armi, in alcuni comuni italiani del medioevo, le compagnie in cui era organizzato il popolo pronto ad accorrere in armi in difesa del potere delle «arti». 4. Ciascuna delle parti in cui sono suddivise, in relazione ai compiti e alle caratteristiche d’impiego, le forze armate (in questo senso, il sing. è sempre arma): arma di fanteria, di artiglieria, del genio; a. dei carabinieri, detta anche l’a. benemerita (o la benemerita; anche assol. l’arma: congedato dall’a., un maresciallo dell’a.); a. aeronautica, o a. azzurra, l’aviazione militare; a. dotte, erano cosi dette un tempo l’artiglieria e il genio. Per il Corpo delle a. navali della Marina militare (dove peraltro armi è usato con il suo primo sign.), v. navale. 5. a. Stemma araldico; con questa accezione, è più com. la forma arme (v.). b. In numismatica, termine talora usato per indicare il rovescio di una moneta dove spesso figura l’arme o scudo dell’autorità emittente, sovrano o città; con questo sign. compare nell’espressione arma o santo, equivalente a «testa o croce» (v. testa1, n. 3 f).