arrangiare
v. tr. [dal fr. arranger, der. di rang «rango»] (io arràngio, ecc.). – 1. a. Accomodare alla meglio, aggiustare: a. un vestito, una seggiola rotta; fig., fam., malmenare, conciare per le feste: se mi capita fra le mani lo arrangio io! b. fam. Trovare, mettere insieme in qualche modo: vedi se ti riesce di a. una cenetta per tutti noi; per eufem. pop., rubacchiare. c. Trascrivere un brano musicale adattandolo a strumenti o complessi strumentali diversi. 2. rifl. a. Venire a un accomodamento, accordarsi: fra noi in qualche modo ci arrangeremo. b. Superare una difficoltà con mezzi d’occasione, togliersi d’impiccio: nella vita bisogna arrangiarsi; arràngiati!, come risposta a chi chiede aiuto o consiglio (o, al contrario, a chi rifiuta l’uno o l’altro), perché faccia da sé. Per estens., avvantaggiarsi, fare i proprî interessi con destrezza e spesso in modo disonesto: fa il magazziniere e si arrangia come può. ◆ Part. pass. arrangiato, anche come agg., riparato alla buona, messo insieme alla meglio. Nel linguaggio sport., di colpo schermistico, nullo a tutti gli effetti, che si ha quando si tira su o lateralmente la punta già uscita, per portarla in bersaglio.