arrischiare
(tosc. arriṡicare, ant. arriscare) v. tr. [der. di rischio] (io arrìschio, ecc.). – 1. Mettere a rischio, in pericolo: a. la vita, i proprî beni, una grossa somma; ha arrischiato tutti i suoi capitali in quell’affare; l’è dura ricever de’ rimproveri dopo aver arrischiato anche la pelle (Manzoni). Con senso attenuato, decidersi timidamente a dire, a fare una cosa (cfr. azzardare): a. una domanda, un’osservazione, una proposta, ecc. Usato assol., o seguito da un infinito, correre un rischio: temo che tu arrischi troppo; penso che convenga a.; ha arrischiato di perder tutto. 2. rifl. Esporsi a un rischio, mettersi in un’impresa pericolosa: arrischiarsi in battaglia, in un affare di dubbia riuscita; più spesso, ardire, avere o prendere coraggio di fare una cosa: alla fine s’arrischiò ad entrare; non ti arrischiare ad aprir bocca; Sta Bradamante tacita, né al detto De la madre s’arrisca a contradire (Ariosto). ◆ Part. pass. arrischiato, anche come agg., pieno di rischi, rischioso: è un’impresa arrischiata; di persona, che affronta facilmente i rischi, ardimentoso, audace: per averne un aiuto più vigoroso, doveva scegliere i più arrischiati, cioè i più ribaldi (Manzoni).