arrogere
arrògere v. tr. [dal lat. arrogare, con mutamento di coniug.: v. arrogare], difett., ant. – 1. Aggiungere: E duolmi ch’ogni giorno arroge al danno (Petrarca); questi sono coloro che, arrogendo i peccati a’ peccati, vivendo vi periscono sotto (Passavanti). Rimane oggi, nell’uso notarile, il solo imperat. arròge o arrògi, con valore avverbiale di «per di più, inoltre». 2. Raro come variante di arrogare: io non mi voglio arrogere di rispondere così fondatamente come forse qualche altro più intendente di me (Galilei). ◆ Part. pass. arròto, anche come s. m., con sign. proprio (v. la voce).