asclepiadeo
asclepiadèo agg. e s. m. [dal lat. tardo asclepiadēum (metrum), gr. ἀσκληπιάδειον (μέτρον)]. – Verso della metrica classica che prese il nome dal poeta greco Asclepiade di Samo (fiorito intorno alla fine del 3° sec. a. C.), noto nelle due forme di a. minore (schema: ⌣̲́⌣̲–́⌣⌣–́–́⌣⌣–́⌣⌣̲́), e a. maggiore (schema: ⌣̲́⌣̲–́⌣⌣–́–́⌣⌣–́–́⌣⌣–́⌣⌣̲́). Nella metrica oraziana i due versi ricorrono in cinque diversi sistemi monostici o strofici tetrastici, chiamati rispettivam.: a. primo (costituito da tutti a. minori); a. secondo (tre a. minori e un gliconeo); a. terzo (due a. minori, un ferecrateo e un gliconeo); a. quarto (due gliconei alternati a due a. minori); a. quinto (costituito da tutti a. maggiori).