asintotico
asintòtico agg. [der. di asintoto] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio scient., detto di ciò che tende ad avvicinarsi sempre più a qualche cosa senza mai raggiungerla o coincidere con essa; in partic., leggi a., leggi che non valgono in modo rigoroso, ma sono verificate con tanto maggiore approssimazione quanto più ci si avvicina a certe condizioni limite che non sono mai in pratica esattamente soddisfatte: per es., in meccanica, le leggi basate sull’ipotesi di assenza di attriti o, più in generale, le leggi statistiche, che sono verificate con tanto maggiore approssimazione quanto più grande è il numero degli individui a cui esse si applicano, ecc. 2. In matematica: tangenti a. a una superficie in un punto, le due tangenti, nel punto, alla linea d’intersezione della superficie con il piano ad essa tangente nel punto; linea a. (o asintotica s. f.), ogni linea (sopra una superficie) in ciascun punto della quale la tangente coincide con una delle tangenti asintotiche alla superficie in quel punto; piano a., piano tangente a una superficie in un suo punto improprio. ◆ Avv. asintoticaménte, in modo asintotico, o secondo leggi asintotiche.