asparago
aspàrago (anche aspàragio e spàragio) s. m. [dal lat. asparăgus, gr. ἀσπάραγος] (pl. -gi, da cui, per retroformazione, i sing. in -gio). – 1. Erba perenne appartenente al genere omonimo (lat. scient. Asparagus officinalis), propria dell’Europa centr. e merid.; ha rizoma breve, squamoso, fusti alti fino a un metro e mezzo, con foglie ridotte a minute squame e con numerosi cladodî strettissimi, fiori verde-giallicci e bacche rosse; i giovani germogli (turioni), verdi e sottili, sono mangerecci; il rizoma con le radici si usa in farmacia come diuretico. 2. Genere di piante liliacee (lat. scient. Asparagus) con molte specie diffuse nelle regioni semiaride del vecchio mondo, tra cui alcune sono importanti dal punto di vista alimentare, altre vengono coltivate come piante ornamentali; vi appartiene, oltre all’asparago comune, l’a. selvatico (Asparagus acutifolius), di cui si mangiano i turioni.