aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa che deve accadere; si costruisce di norma con un compl. oggetto: a. un amico; a. il ritorno dei genitori; a. una lettera, una chiamata al telefono; a. l’occasione propizia (e determinato da un avverbio o da complementi: a. tranquillamente il treno; l’aspettava alla finestra; t’ho aspettato fino a mezzanotte); o anche con un verbo introdotto da di, a o che: aspetto di conoscere l’esito; aspetta a dirlo; aspettavo che desse sue notizie; con accezione partic., farsi a., tardare a venire: quanto si fa a. il direttore, oggi!; anche di cose: oggi il treno si fa a.; i guai, le disgrazie non si fanno a.; prov., chi ha tempo non aspetti tempo, non ritardi l’azione, non perda le occasioni favorevoli. Modi fig.: a. il Messia, persona o cosa che non verrà; a. la Provvidenza, non far nulla per aiutarsi, per togliersi d’impiccio. Include spesso idee accessorie, come il desiderio, la speranza, l’inquietudine, l’ansia: ho aspettato invano il suo ritorno; quanto tempo abbiamo aspettato questo giorno!; a. una ricompensa, una parola di riconoscenza, una notizia. 2. a. Rinviare il compimento di un’azione subordinandolo ad altro fatto: aspetto che smetta di piovere per uscire. b. Stare fermo fino a che non sopravvenga qualcuno o qualche cosa: a. l’autobus; l’aspettarono dietro il muro e quando lo videro gli saltarono addosso. Con senso sim., anche assol.: di’ all’autista che aspetti; aspetta!, férmati! Quindi, con varie costruzioni sintattiche, o assol., indugiare, ritardare a fare una cosa: Quivi di riposar l’affanno aspetta (Dante); aspetta a giudicare, a decidere; la morte non aspetta; che cosa aspetti?, a chi non si risolve a fare ciò che deve. c. Talora, più semplicem., stare per avere, per ricevere: sua moglie aspetta un bambino; a. gente a cena; a. un’eredità; fig. (con mutamento di soggetto): non s’immagina quello che l’aspetta, ciò che gli sta per capitare. d. Ripromettersi o sperare di avere, di ricevere, di ottenere qualche cosa: Donne, da voi non poco La patria aspetta (Leopardi). Con sign. più ampio, spec. con la particella pron., prevedere (per lo più con speranza o con timore) che una cosa avvenga: tutti s’aspettavano una gratifica per Ferragosto; si aspettava una lode ed ebbe invece un rimprovero; non mi aspettavo un’accoglienza così affettuosa; mi aspetto che tu vinca; si aspettava una crisi di panico da quando aveva deciso una volta per tutte di andare in pensione (Claudio Piersanti); sono cose che càpitano quando nessuno se l’aspetta; da un tipo come lui c’è da aspettarsi di tutto (o anche, non c’è da aspettarsi nulla di buono); me l’aspettavo, purtroppo; questo, da lui, non me lo sarei mai aspettato!; c’era da aspettarselo!; prov., chi la fa l’aspetti, chi fa un torto o una cattiva azione a qualcuno, deve prevedere di subirne a sua volta da quello stesso o da altri.