assalto
s. m. [lat. mediev. assaltus, der. di assalire: v. assalire]. – 1. Azione di attacco violento e per lo più armato contro persone o luoghi, come episodio di un combattimento o come atto di aggressione (a scopo di rapina, di uccisione, di ferimento, ecc.): iniziare l’a., respingere l’a.; dare l’a. a una fortezza; andare, muovere all’a.; prendere d’a.; conquistare al primo a.; l’a. dei banditi a una banca, alla diligenza, ecc.; all’assalto!, come grido d’incitamento, anche in usi fig. e scherz.; estens., prendere d’a. un negozio, un treno, e sim., affollarlo, farvi ressa. Fig., attacco improvviso o violento: l’a. del dubbio; un a. di febbre; cogliere una persona d’a., sorprenderla con una richiesta, con una domanda, con un’offesa; prendere d’a. una difficoltà, un lavoro, affrontarli con impeto, decisamente. 2. a. Come termine dell’arte militare, azione tattica delle truppe più avanzate che si precipitano di slancio sulle posizioni avversarie; costituisce la fase decisiva dell’attacco, spesso affidata a reparti speciali detti appunto reparti d’a. (guastatori, commandos, rangers, ecc.); aviazione d’a., specialità dell’aviazione militare che, con l’impiego di aeroplani adatti, ha per compito l’offesa condotta specialmente da bassa quota con armi di bordo, bombe e razzi; in marina, mezzi d’a., mezzi navali destinati a colpire le unità nemiche asserragliate dentro i porti. b. Nel linguaggio giornalistico, la locuz. d’assalto (tratta dalle prec. espressioni dell’arte militare) è spesso usata in senso fig. e con funzione attributiva, riferita a persone (soprattutto magistrati) ferme e decise nell’azione, spregiudicate e senza prevenzioni nell’esercizio della loro attività: un pretore d’a. (meno com., con connotazione negativa, un imprenditore, un finanziere d’a., e sim.). 3. Nello sport: a. Svolgimento di azioni d’attacco che due tiratori di scherma eseguono con piena libertà di scelta e secondo le doti d’intuito: fu toccato al primo, al secondo assalto. b. Nel pugilato, sinon. raro di ripresa.