assassinio mirato
loc. s.le m. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ Lo stesso [Bryan] Hilferty ieri si era accollato la colpa dell’attacco aereo di sabato: «Ammettiamo la nostra responsabilità», aveva detto riferendosi al raccapricciante episodio dei bambini che giocavano in un campo quando sono stati investititi dall’esplosione di un ordigno destinato ad eliminare con un «assassinio mirato» un leader dei Taleban. (Giornale di Brescia, 11 dicembre 2003, p. 4, Estero) • Nei giorni successivi [Massimo D’Alema] il ministro degli Esteri in pectore di un futuribile governo Prodi spara a ripetizione su Israele. Martedì 23: bordate al governo che «appare intenzionato a continuare la strategia degli assassinii mirati». (Stefano Filippi, Giornale, 27 marzo 2004, p. 4, Il fatto) • Il tredicesimo assassinio mirato in tre anni e il quarto in poco più di un mese questa volta ha colpito il capitano della polizia libanese Wissam Eid, 31 anni, un sergente suo collega più giovane di un anno, e altri quattro civili. (Lorenzo Trombetta, Stampa, 26 gennaio 2008, p. 15, Estero).
Composto dal s. m. assassinio e dal p. pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective murder.
Già attestato nella Repubblica del 2 novembre 1997, p. 28 (Nello Ajello).
V. anche eliminazione mirata, esecuzione mirata, omicidio mirato, omicidio selettivo, uccisione mirata.