assestare
v. tr. [der. di sesta o sesto «compasso»] (io assèsto, ecc.). – 1. Regolare con precisione: a. la mira; quindi, a. un colpo, cogliere proprio nel punto dove s’è mirato, darlo a segno: e ’l ferro abbassa, E tra ’l collo e la nuca il colpo assesta (T. Tasso); per estens., a. un ceffone, un calcio e sim., darli. 2. Mettere o disporre in ordine, sistemare: a. la casa, i proprî libri; assestarsi la gonna, il vestito; la giovinetta s’era assestata il fazzoletto intorno alle spalle (I. Nievo); a. il carico (sulle bestie da soma, su un veicolo, sulle navi, ecc.), disporlo in modo che il peso sia equamente distribuito; a. il bilancio, gli affari, i proprî interessi. 3. a. rifl. Mettersi a posto, adattarsi: ho cambiato casa già da tre mesi, ma non mi sono ancora assestato. b. intr. pron. Di terreni, strutture murarie, ecc., cedere in parte, fino a trovare una posizione di stabilità. ◆ Part. pass. assestato, anche come agg. riferito a persona, ordinato, esatto, che agisce con misura e prudenza: un buon giovine, assestato, filatore di seta (Manzoni).