associazione
associazióne s. f. [der. di associare]. – 1. Atto di associare o di associarsi, e anche il fatto di essere associato, nelle varie accezioni del verbo: a. a un’impresa; fare l’a. al circolo sportivo; quota di associazione. Nel linguaggio giur.: diritto, libertà di a., il diritto riconosciuto a tutti i cittadini di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non siano vietati dalla legge penale; a. in partecipazione, contratto mediante il quale un soggetto (associante) attribuisce a un altro soggetto (associato) una partecipazione agli utili della sua impresa, in cambio di un determinato apporto. A. libraria, espressione generica usata per indicare forme contrattuali varie del commercio librario, mediante le quali l’editore si obbliga a dare all’associato, contro un prezzo determinato corrisposto in unica soluzione o a scadenze fisse, un’opera dell’ingegno che si pubblica in più riprese o più opere che si pubblicano successivamente o periodicamente. 2. Unione di più persone che si propongono di perseguire uno scopo comune: a. artistica, scientifica, sportiva, di beneficenza; a. sindacale, politica. A. religiose, gruppi nei quali il vincolo che unisce i singoli membri ha carattere sacrale, cioè né politico né d’altra natura; in partic., nella Chiesa cattolica, si distinguono le a. pubbliche, quelle cioè erette dall’autorità competente (Santa Sede, conferenza episcopale, vescovo diocesano) e le a. private, dirette e presiedute dai singoli fedeli. Nel linguaggio giur., a. a (o per) delinquere, reato contro l’ordine pubblico consistente nell’unione di più persone in un vincolo di permanente colleganza, allo scopo di commettere delitti. 3. a. Riunione di elementi diversi per un fine determinato: a. di capitale e lavoro; a. del lavoro, combinazione di varie operazioni semplici tendente a sommare i risultati del lavoro di più persone. In medicina e farmacologia, a. di medicamenti, somministrazione contemporanea o a breve distanza di due farmaci, che permette di ottenere il risultato desiderato con dosi, per ognuno, minori di quanto avrebbe richiesto isolato, oppure, nel caso di antibiotici e chemioterapici, di ampliare lo spettro d’azione antibatterica; a. fisse di farmaci, specialità contenenti vari farmaci associati tra loro in rapporti posologici fissi, così da permettere al paziente l’assunzione di più medicamenti in una volta sola. b. fig. Collegamento, accoppiamento: a. di fatti, d’immagini, di sensazioni, di ricordi; a. d’idee (espressione coniata dal filosofo ingl. J. Locke), il collegarsi e il concatenarsi di un’idea a un’altra per analogia: non so per quale strana a. d’idee, mi venne a un tratto in mente quella vecchia soffitta; in partic., in psicologia, il processo (e il risultato di tale processo) per il quale certi contenuti di coscienza si connettono fra loro secondo determinati rapporti (somiglianza, opposizione, continuità). 4. Con sign. specifici: a. In biologia, unione di organismi in coppie, branchi, stormi, società, o anche comunità di esseri viventi di specie diverse, che si riproducono e coabitano in un ambiente limitato o in una data stazione. b. In genetica, fenomeno per cui i geni localizzati su di uno stesso cromosoma vengono trasmessi insieme se non interviene l’interscambio (crossing-over) a rompere la loro associazione. c. In chimica, fenomeno per cui molecole semplici fra loro eguali, in soluzione o allo stato gassoso, formano (spec. con l’abbassarsi della temperatura) molecole relativamente complesse (per es., l’acido fluoridrico forma, al di sotto di 80 °C, molecole dimere). d. In petrografia, insieme di rocce eruttive derivate da un unico magma originario e con caratteristiche chimico-mineralogiche fondamentalmente simili. 5. non com. Trasferimento, trasporto o sim., nelle espressioni: a. (di un reo) alle carceri; a. della salma alla chiesa funerante.