assolvere
assòlvere v. tr. [dal lat. absolvĕre «sciogliere, slegare», comp. di ab- e solvĕre «sciogliere»] (io assòlvo, ecc.; pass. rem. io assolvéi o assolvètti o assòlsi, tu assolvésti, ecc.; part. pass. assòlto). – 1. Liberare da un impegno, da un obbligo: a. da una promessa, da un giuramento; anticam. anche sciogliere, liberare in genere: Onde Morte m’assolve, Amor mi lega (Petrarca). Più com., dichiarare uno libero da un’accusa o da colpe: il tribunale ha assolto l’imputato; il confessore assolve il penitente (per estens., anche a. i peccati). 2. Compiere adempiendo: a. un compito; a. il proprio dovere (anche, con uso intr., a. al proprio dovere); meno com., a. un debito, pagarlo (ma è in uso il part. pass., nelle espressioni: imposta di bollo assolta all’origine, IVA assolta forfetariamente, ecc.). ◆ Part. pass. assòlto; anticam. si è usata anche la forma assoluto (conservatasi come agg.): frate né prete ci sarà che ’l voglia né possa assolvere: per che, non assoluto, ... sarà gittato a’ fossi (Boccaccio); un uomo accusato di un delitto, carcerato ed assoluto, non dovrebbe portar seco nota alcuna d’infamia (Beccaria).