assomigliare
v. tr. e intr. [lat. *assimiliare, der. di simĭlis «simile»] (io assomìglio, ecc.). – 1. tr., letter. a. Ritenere o dichiarare una persona o una cosa simile a un’altra; paragonare: era così bella che tutti l’assomigliavano a un angelo; e assomiglio quella [fortuna] a uno di questi fiumi rovinosi (Machiavelli). b. Rendere simile: il cedere agl’impulsi dell’istinto assomiglia l’uomo a’ bruti (Tommaseo). 2. intr. (aus. avere, ma i tempi comp. sono rari) Essere simile: a. al padre; il figlio le assomiglia molto; ti assomiglia di viso; ha un cappotto che assomiglia al mio. Talora anche con la particella pron.: la riproduzione s’assomiglia poco all’originale; spec. con valore reciproco: due gemelli che s’assomigliano come due gocce d’acqua. ◆ Part. pres. assomigliante, anche come agg., somigliante, simile.