assunzione
assunzióne s. f. [dal lat. assumptio -onis, der. di assumĕre «assumere»]. – 1. L’atto dell’assumere, nei varî sign. del verbo: a. di un incarico; a. del comando; a. d’informazioni; l’a. del cibo, di un medicinale, di una droga. A. delle prove, nel processo civile, attività processuale che ha per oggetto le prove da raccogliere nel corso del processo stesso. Più spesso, l’essere assunto a una dignità: a. al trono, al pontificato. Nel linguaggio religioso, elevazione al cielo di una persona col proprio corpo, vivente o morto, in maniera temporanea o definitiva, operata da una forza divina estranea alla persona stessa; in partic. (e di norma con iniziale maiuscola), il transito della Vergine in cielo con l’anima e con il corpo, e il giorno (15 agosto) in cui esso si commemora: il dogma dell’A. di Maria Vergine, la festa dell’Assunzione. 2. Di operai e impiegati, atto che dà inizio al rapporto di lavoro subordinato, mediante il quale il prestatore d’opera si pone alle dipendenze dell’imprenditore e si obbliga a collaborare nell’impresa. A. obbligatoria, quella imposta dalla legge agli imprenditori in relazione a determinate condizioni personali dei prestatori d’opera (invalidi di guerra o per servizio, orfani di guerra, reduci, ecc.) e, in genere, in proporzione al numero dei lavoratori occupati nell’impresa.