astroturismo
(astro-turismo) s. m. 1. Il complesso delle attività connesse ai viaggi verso i siti (artificiali o naturali) nei quali si gode di una visuale notturna ottimale della volta celeste | Anche, l’insieme dei turisti che affluiscono in quei siti. 2. Il viaggio nello spazio a scopo turistico e l’insieme dei turisti che lo praticano. ♦ Esiste infatti un vero e proprio astro-turismo globale, in rapida crescita, dove appassionati viaggiano dappertutto per osservare fenomeni come l'aurora boreale, stelle cadenti oppure a caccia di particolari eclissi. Per osservare il cielo nel suo massimo splendore al momento, oltre a vari parchi disseminati nel pianeta dagli Usa fino all'Australia, esistono soltanto tre "santuari" riconosciuti dall'associazione internazionale: Aotea, la Great Barrier Island in Nuova Zelanda, il Cosmic Campground (Usa) e la Valle del Elqui in Cile con i suoi osservatori dedicati a Gabriela Mistral. (Giacomo Talignani, Repubblica.it, 14 febbraio 2018, Viaggi) • Protezione e promozione del cielo notturno vanno abbinate alla conoscenza delle cause, degli effetti e delle strategie di mitigazione dell'inquinamento luminoso che necessita, fra l'altro, di un quadro normativo più coerente con le esigenze attuali. Il che può avere ricadute pratiche di un certo interesse in quanto esperienze di valorizzazione del paesaggio notturno – tipo «parchi delle stelle» e «astroturismo» - sono già state sperimentate. (Gianluigi Goi, Corriere della sera, 15 maggio 2019, p. 11, Cultura & Tempo libero) • [tit.] Astroturismo: alla / ricerca delle stelle nel / cielo estivo 2020. (Donna Moderna.com, 9 agosto 2020, Tendenze) • [tit.] Nello spazio per quattro minuti. Così / Branson apre l’era dell’astroturismo. (Repubblica.it, 10 luglio 2021, Esteri).
Composto dal confisso astro- aggiunto al s. m. turismo.