attaccare
v. tr. [prob. tratto da staccare con mutamento di prefisso] (io attacco, tu attacchi, ecc.). – 1. a. Fermare un oggetto con sostanza adesiva, unire una cosa a un’altra per mezzo di colla e sim., o mediante cucitura, nodi, ecc.: a. un francobollo, un manifesto; a. un bottone (anche fig., e più spesso a. bottone: v. bottone); a. i capi di due funi. Per estens., appendere: a. un quadro; a. il cappello (anche fig.: v. cappello); fig., tosc., a. la voglia a un chiodo o al muro, rinunciare forzatamente a un progetto, a un desiderio. In qualche caso, dare, applicare: si levò di tasca il secondo pane, e attaccandoci un morso, s’avviò (Manzoni). b. fig. Comunicare ad altri per contagio: ha attaccato la scarlattina ai suoi compagni; estens.: mi hai attaccato il vizio del fumo. Con altro senso fig., annettere, attribuire come proprio: bisogna guardarsi di non a. a questa parola giustizia l’idea di qualche cosa di reale (Beccaria); colui che a parole suscettive di significato innocente attacca un senso turpe, se non è anima sudicia, è anima ignobile (Tommaseo). 2. Riferito a cavalli e altre bestie da tiro, legarle a un veicolo con i finimenti; anche assol.: dare ordine di attaccare. 3. Iniziare, cominciare qualche cosa: a. discorso con qualcuno; a. a parlare (anche assol.: quando attacca, nessuno lo ferma più); attaccar lite; gli operai attaccano il lavoro alle otto (anche assol.: attaccano alle otto); se attacca a piovere, non smette più; a. la volata, nelle corse ciclistiche. Nel linguaggio teatrale, iniziare tempestivamente la battuta o cominciare la recitazione di un brano di sicuro effetto sul pubblico. In musica, iniziare l’esecuzione: a. l’allegro; i violini attaccano in levare; anche assol.: attacca, maestro! Negli spartiti musicali, attacca, didascalia che, posta alla fine d’un tempo di sonata (o d’altra composizione in più tempi o pezzi), avverte l’interprete d’incominciare senza soluzione di continuità l’esecuzione del tempo successivo. 4. Assalire con forze militari: a. una fortezza, una città; e assol.: i nemici attaccarono (o attaccarono in massa, con forze ingenti, e sim.). Analogam., nello sport, condurre un’azione o una somma di azioni intesa a conseguire un vantaggio sull’avversario e possibilmente la vittoria; così, per es., nelle corse (ciclistiche, ippiche, podistiche, ecc.), accelerare l’andatura al momento opportuno, in modo da distanziare gli altri concorrenti; con altra accezione, a. una parete, in alpinismo, iniziarne la scalata. In senso fig., combattere, avversare con discorsi polemici: a. il governo, un partito, gli avversari. 5. Intaccare producendo un danno: il fumo attacca i polmoni; l’alcol attacca il fegato. Con sign. affine, in chimica, produrre un’alterazione, una reazione: l’acido solforico attacca il rame. 6. intr. pron. In senso proprio, restare aderente: le pagine si sono tutte attaccate; anche di vivanda che, per eccessiva evaporazione nella cottura, aderisce al fondo della pentola: il sugo si è attaccato; hai lasciato che il risotto si attaccasse! Di malattia, comunicarsi per contagio: la tosse asinina si attacca facilmente; estens.: a poco a poco, la paura si attaccò anche a lui. Di persona, aggrapparsi, fare presa con qualche cosa: attaccarsi a un ramo, a una fune; più spesso in usi estens. e scherz.: attaccarsi al fiasco, al bicchiere e sim., bere a lungo e con avidità; attaccarsi al telefono, attaccarsi al campanello, cominciare a parlare al telefono, a suonare un campanello, senza smettere tanto presto; volg., attaccarsi al tram (in frasi come attàccati al tram!, ti attacchi al tram!, e per ellissi anche soltanto attàccati!, t’attacchi!): v. tram; in usi fig.: attaccarsi a un pretesto, a un cavillo; s’è attaccato al peggior partito; attaccarsi al collo di qualcuno, abbracciarlo con grande slancio; attaccarsi a qualcuno, affezionarglisi. 7. intr. (aus. avere) Aderire, appiccicarsi: questo cerotto non attacca; anche di sostanza appiccicaticcia: è una colla che attacca poco. Per estens., di piante, mettere radici, attecchire. Molto com. l’uso fig.: queste idee non attaccano, non trovano terreno propizio alla loro diffusione; nell’uso fam.: non attacca!, a proposito di discorso, parole, proposte e sim. a cui non si vuole dare ascolto; anche in forme più esplicite e in costruzione personale: accennò debolmente una proposta, ma vedendo che non attaccava, desistette; quando essa arrischiava timidamente qualche parola ... o non attaccava, o veniva corrisposta con uno sguardo distratto, o sprezzante, o severo (Manzoni); con riferimento a novità o prodotto, prendere piede, diffondersi, avere successo: questa moda attaccherà subito. ◆ Part. pres. attaccante, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. attaccato, anche come agg. (per lo più unito al verbo essere), legato, affezionato a qualche cosa: essere attaccato alla famiglia, a una persona, alla vita, al denaro; oppure ligio, ossequiente: essere attaccato alle convenienze, ai regolamenti; è molto attaccato al dovere, di persona scrupolosa, diligente. In altro senso, star sempre attaccato a qualcuno, stargli sempre vicino; essere, stare attaccato alla gonna o alla gonnella della mamma (v. gonnella).