attante
s. m. [dal fr. actant, der. del lat. actus, part. pass. di agĕre «agire» (per distinzione da agent «agente», lat. agens -entis, formato direttamente sul tema di agĕre)]. – 1. In linguistica strutturale, l’agente dell’azione indicata dal verbo (o dal gruppo formato da verbo più compl. oggetto), coincidente con quello che nella grammatica tradizionale è il soggetto della prop. attiva. Secondo altre formulazioni, ciascuna delle unità (persone o cose, generalmente indicate da sostantivi o equivalenti del sostantivo) che partecipano in maniera attiva o passiva al processo espresso dal verbo; per es., piovere non ha nessun attante; il verbo dare ha di norma tre attanti, in quanto c’è sempre qualcuno (soggetto) che dà qualcosa (oggetto) a qualcuno (compl. di termine). 2. Nell’analisi strutturale del racconto, ciascuno dei protagonisti che, spec. nei miti e nelle favole, svolgono funzioni diverse, che schematicamente possono essere ridotte a sei: soggetto, oggetto, destinatore, destinatario, aiutante, oppositore.