attentato mirato
loc. s.le m. Attacco terroristico o azione militare rivolti contro un obiettivo prestabilito. ◆ «[Ariel] Sharon nel 1982 pensava di stroncare l’Olp andandola a cercare in Libano, ora pensa di cancellare Hamas con gli attentati mirati. Due strategie simili, entrambe poco efficaci» [Mark Tessler intervistato da Matteo Persivale]. (Corriere della sera, 7 settembre 2003, p. 5, In primo piano) • La pattuglia dei carabinieri stava raggiungendo una località a circa 30 km da Nassiriya per un incontro con la polizia locale, quando un colpo di mortaio è esploso ad una trentina di metri dal veicolo sul quale i militari italiani viaggiavano. Secondo il colonnello Giuseppe Perrone, portavoce del contingente, «non è detto che si sia trattato di un attentato mirato contro i nostri militari. In ogni caso, nessuno si è fatto male, né ci sono state conseguenze per i mezzi». (Giornale di Brescia, 22 aprile 2004, p. 2, In primo piano) • La novità, semmai, consiste nel fatto che l’autore del messaggio è Mohammed Deif, l’uomo che guida la lista dei terroristi più ricercati da Israele, sfuggito ad almeno tre attentati mirati, nel terzo dei quali avrebbe perduto un occhio. (Alberto Stabile, Repubblica, 28 agosto 2005, p. 11, Politica estera).
Composto dal s. m. attentato e dal p. pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective attack.
Già attestato nella Repubblica del 17 maggio 1991, p. 21 (Paolo Vagheggi).
V. anche attacco mirato.